Si parla spesso di self promotion, promozione del proprio brand ma con cosa abbiamo a che fare concretamente? Vediamolo subito.
La self promotion è definita come la capacità di promuovere le proprie qualità e le proprie attività.
Ok. Ma nello specifico, nella vita quotidiana di ognuno di noi, in cosa si traduce?
Per rispondere a questa domanda non c’è nulla di meglio di un esempio reale. Mettiti comodo che ora te lo raccontiamo.
Personal promotion: una storia vera
Nel 2020 è venuta alla ribalta una delle migliori storie di self promotion mai sentite.
Patrick Schneuwly, un lavoratore svizzero, dopo essere stato licenziato a causa della pandemia, ha avuto un’idea creativa per promuovere le sue capacità lavorative.
Ha deciso di investire 800$ per l’affissione di una pubblicità sui mezzi pubblici della sua città. Così per 14 giorni sugli autobus cittadini è comparsa una foto di se stesso e della propria disponibilità lavorativa. Un’iniziativa geniale!
A questo punto vi starete chiedendo: ha trovato lavoro grazie a quest’idea?
La risposta è: nì, anzi non proprio.
Il fenomeno dell’ Inattentional Blindness
Una degli aspetti più interessanti della vicenda è che questo genere di pubblicità “classica” non ha funzionato granchè.
Tuttavia, dopo qualche giorno, Patrick ha pubblicato su Facebook e LinkedIn una foto di sé stesso accanto ad uno dei bus con la sua pubblicità. E… bum! Incredibilmente sono iniziate ad arrivare delle offerte di lavoro, di cui una proprio da parte dell’azienda selezionata da Patrick per continuare la sua vita lavorativa.
Ciò che bisognerebbe capire è perché la pubblicità sul bus non ha funzionato e il post sui social, quasi con il medesimo contenuto, sì.
Non ci può essere una risposta univoca in quanto mancano comunque una serie di dati e informazioni che sono alla base di uno studio e una ricerca di marketing, tuttavia possiamo formulare un’ipotesi che abbia un ragionevole margine di successo.
La pubblicità sul bus viene visualizzata da tutti i componenti di una città, la cui attenzione, però, non è posta sul messaggio promozionale veicolato dal mezzo ma sulle proprie attività quotidiane. Attendere l’autobus, infatti, significa andare a lavoro, tornare a casa, andare a fare la spesa o incontrare una persona con tutto il relativo bagaglio di pensieri annessi.
In poche parole il messaggio è lì ma è molto difficile che venga notato, ciò si chiama in psicologia dei processi cognitivi inattentional blindness (cecità da disattenzione).
Approfondire questo argomento richiederebbe un articolo a sé ma, per spiegarlo brevemente, eccoti un simpatico test che è stato realizzato proprio per provare quest’effetto.
Un’applicazione del marketing virale
Tornando al nostro caso, la pubblicità esposta su un bus che si utilizza per andare a svolgere le proprie azioni quotidiane può passare inosservata.
Diversamente, quando si sfoglia il feed di un social si è portati a visualizzare i post in modo sequenziale e, quindi, se un’immagine cattura la nostra attenzione (così come ha fatto l’immagine postata da Patrick) si è predisposti maggiormente alla lettura del messaggio comunicato.
Poi, è subentrato un fenomeno classico dei social media e che è stato identificato nel tempo come viral marketing. Il marketing virale è un‘ azione di marketing che utilizza la persuasione comunicativa di pochi individui interessati al fine di trasmettere un messaggio a quanti più utenti possibili.
Il funzionamento del viral marketing è abbastanza semplice: un’ idea originale e che attira l’attenzione viene condivisa da un utente ai suoi contatti e uno dei suoi contatti la condivide a sua volta sulla sua bacheca e così, di condivisione in condivisione, si arriva ad una crescita esponenziale della diffusione del messaggio pubblicitario. È in questo modo che Patrick Schneuwly è riuscito a raggiungere i contatti che gli hanno offerto un posto di lavoro.
Cosa fa PatRick oggi?
Beh diciamo che il suo talento nel marketing non è passato inosservato e per questo è diventato responsabile delle campagne di marketing di easyJET. Niente male, vero?
Qui potrete trovare una video intervista con Patrick Schneuwly